Di Fosca Tortorelli
Nel 2011 l’AIS Campania
ha inaugurato un ciclo di appuntamenti di aggiornamento per sommelier,
ossia una serie di incontri fondamentalmente di natura“culturale”, dato
il riscontro positivo, si è pensato di riproporlo anche quest’anno.
Infatti per un’associazione dove uno
degli obiettivi è il poter trasmettere in maniera attenta e competente
la “cultura del vino”, diventa necessario acquisire anche aspetti di
natura più scientifica e appartenenti in senso ampio al contesto vino,
proprio per poterne parlare in modo consapevole.
Il tema proposto per l’aggiornamento di
quest’anno riguarda il rapporto suolo-vino, argomento che suscita
notevole interesse nella comunità enogastronomica. Diventa quindi
necessario fare un po’ di chiarezza sulla “reale” correlazione tra
questi due elementi.
Per il primo seminario dal titolo; “Il territorio nel vino: utopia o realtà?” è stato invitato il Prof. Fabio Terribile, docente di Pedologia della facoltà di Agraria dell’Università Federico II.
Il prof. Terribile insegna numerose
materie presso il Dipartimento di Scienze del Suolo e della Pianta, ma è
risaputa la sua attenzione scientifica alla relazione tra i terreni e
la vite.
La sua testimonianza ha rappresentato il
primo passo per questo tema che verrà trattato anche da diversi punti
di vista, in modo da fornire una panoramica precisa ed esaustiva
dell’argomento. Infatti il secondo incontro sarà a cura di Armando Castagno, che Il 21 aprile affronterà lo stesso tema da una visuale completamente differente, con la lezione dal titolo: “La Terra ha voce”.
Ma tornando alla lezione del prof. F. Terribile,
è stato importante partire dal significato profondo che lega il vino
con il territorio, intendendo quest’ultimo come l’integrazione di
diversi fattori. Il professore ha chiarito cosa si intende per suolo, ha
descritto la sua classificazione e ha esposto i suoi componenti. Ha
inoltre affrontato il concetto di porosità e attraverso prove pratiche
ha mostrato la capacità di assorbimento dell’acqua, da parte di diversi
campioni di terreno.
Ha sottolineato l’Importanza dei diversi cromatismi e della tessitura dei terreni.
Ha poi spiegato il legame tra terroir,
clima, suolo e vitigno e di come questi aspetti sono parte integrante
del processo di vinificazione.
Infatti studiare la composizione e
l’enorme varietà dei suoli e dei territori, ha indubbi vantaggi anche in
termini di marketing, permette di innalzare la qualità dei vini
intervenendo in vigna al fine di produrre un’uva di qualità superiore ed
orienta maggiormente alla tutela dell’ambiente e del paesaggio la
produzione.
Il prof. Fabio Terribile
ha anche presentato in anteprima alcuni dei risultati di un progetto
sperimentale di ricerca internazionale per la mappatura e interrogazione
telematica del territorio della Valle Telesina, ricordando
come, molto del potenziale sottovalutato del settore vitivinicolo
campano risieda nella diversità dei suoi territori e, in particolare,
nella diversità dei suoli, aspetti questi, che vanno monitorati e
amministrati per consentire la compresenza tra la conservazione del
paesaggio e la produzione di utile.
Per cui è importante ripartire, anche in
Campania, dalla conoscenza dei terreni, dei microclimi, della vite, e
delle loro relazioni, per approcciare, in maniera scientifica, alla
vigna e al vino in modo da fornire a ciascun operatore della moderna gli
strumenti per il corretto approccio ai problemi di programmazione e
gestione del proprio lavoro.
Questa giornata di studio e di confronto si è poi conclusa con una interessante degustazione di due vini francesi.
La prima degustazione è stata sostenuta dal nostro caro delegato Tommaso Luongo, che ha dato anche qualche piccola nota sul territorio di produzione.
La scelta del primo vino è ricaduta sul Blanc de blanc vieille vigne de Cramant Grand Cru di Larmandier Bernier, millesimato 2006,
che è risultato un vino avvolgente, con una acidità di bocca affilata,
ma sottile, decisamente un vino piacevole soprattutto in abbinamento.
Il secondo vino è stato degustato da Franco de Luca, che tra l’altro, insieme alla collaborazione di Giovanni Aiuolo e Giovanni Ascione
si è occupato dell’organizzazione di questo secondo percorso di
aggiornamento in qualità di coordinatore della didattica per l’Ais
Campania.
La scelta del secondo vino è ricaduta su un rosso della Valle del Rodano, lo “Chateauneuf du Pape La Crau 2009 – Vieux Telegraphe” con
uvaggio a base di Grenache Noir 65%,Mourvèdre 15%,Syrah
15%,Cinsaut,altre 5%, che ha mostrato la complessità del territorio (il
plateau de La Crau). E’ un vino dall’aspetto apparentemente snello, ma
di carattere e sostanza. Ha una voce morbida sul palato, ma rivela una
fusione ben composta con tannini sottili ed eleganti e con una dorsale
acida presente, che entra piano.
Il primo incontro si è dunque concluso
con tanta voglia di approfondire sempre di più la conoscenza dei nostri
suoli, puntando ad una viticoltura specializzata e a basso impatto
ambientale.
Foto di Vincenzo Busiello
Clicca qui per lo slideshow completo
http://www.aisnapoli.it/2012/04/15/primo-appuntamento-del-seminario-di-aggiornamento-sommelier-ais-con-il-prof-terribile/
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